Parliamo dei benefici prima casa in caso di vendita per fine di una convivenza. Cosa succede a una coppia convivente che decide di vendere casa comprata assieme entro 5 anni dall’acquisto?
A differenza di chi è sposato e si separa, chi vende per rottura della convivenza perde i benefici dell’acquisto come prima casa, ovviamente solo se non riacquista una prima casa entro 1 anno dalla vendita.
Questo perché esiste una normativa specifica che interviene nei casi di separazione dal coniuge, introducendo una disciplina che tutela queste particolari situazioni della vita e garantendo il mantenimento dell’agevolazione del beneficio prima casa anche in caso di vendita entro i 5 anni dall’acquisto per le coppie sposate ma tale disciplina non è applicabile alle convivenze.
Facciamo un esempio per capire cosa succede ai benefici prima casa quando finisce una convivenza.
Mettiamo caso che una coppia di conviventi che ha acquistato casa assieme decida di separarsi, e uno dei due conviventi venda la quota all’ex. compagno, questo farebbe decadere dai benefici prima casa, non potendosi applicare la Legge n. 74/1987, articolo 19 relativa alle separazioni tra coniugi.
Con questo articolo non voglio dirvi di sposarvi per salvaguardare il beneficio prima casa, piuttosto conoscendo questo aspetto è consigliato pianificare le attività per non incorrere in sanzioni ed esborsi extra, magari pianificando un riacquisto entro 1 anno di una nuova dimora con il ricavato della quota della vendita.
La sentenza n.20956/2022 del 1° luglio della Corte di Cassazione ha infatti ribaltato i due precedenti gradi di giudizio stabilendo che il contribuente non avesse diritto a mantenere il beneficio prima casa perché non rientrante in quanto stabilito dalla normativa relativa alle separazioni ed ai divorzi, di fatto creando una disparità di trattamento tra chi è sposato e chi invece è solo convivente.